Filosofeggio, a dir la verità, da sempre. Un “vizio” alquanto ostinato ed incurabile che, se un tempo poteva essere mero sfoggio di conoscenze e di delicata razionalità, sia pure fondato sulla passione per gli argomenti in gioco, oggi spero si sia trasformato in un più costruttivo ed umile esercizio di onestà e di pazienza. Perché credo che, quando interi decenni siano scivolati nel passato, o si è imparato qualcosa o si è vissuto invano. Ho imparato, disimparato, acquisito nuove conoscenze, meditato, riflettuto, pianto, riso, mi sono anche adirata, pentita, riconsolata. E ho persino canalizzato. Tutto ciò per amor di verità. Perché, malgrado tutto, non mi accontento mai di quel che mi arriva, sia pure "dall'alto". Devo ormai giungere alla verità che vi si nasconde dietro, al “succo” del discorso, e capire se conduca verso la Luce o verso l'ombra. Infatti...
...Non accetto più supinamente, come in passato, le verità inconfutabili e inalienabili dell'umana sapienza, spesso spacciate per verità divine e, dunque, mai opinabili. Ora elaboro, uso la testa e il cuore! Se un concetto mi pare sulle prime coerente e giusto ma poi, alla luce della spiritualità e delle emozioni, tale concetto stride con la mia sensibilità, allora sono disposta a ripudiarlo o a modificarne le accezioni per capire dove non funziona davvero, dov'è che vìola il mio ed altrui Libero Arbitrio: un dono celeste, quest'ultimo, nonché inalienabile diritto a pensare e credere ciò che si vuole, purché sia necessario alla propria, personale evoluzione. Dopotutto, anche le moderne democrazie si fondano su questo diritto... e forse per tale ragione, di questi tempi, anche la democrazia dà fastidio ai potenti, che pure fingono di ossequiarla a parole. Perché l'unico arbitrio che certi corrotti e corruttori ad alto vertice comprendono ed appoggiano è, per l'appunto, il loro arbitrio, nient'altro che il loro.
Di tale situazione sono uno specchio veritiero le condizioni miserrime dei popoli più poveri della Terra, nonché quelli costretti alla guerra, quelli assillati da un costante stillicidio di vessazioni economiche, morali e materiali, quelli tarlati interiormente dalla corruzione e da intere classi politiche a dir poco fallaci, quelli minati dal terrorismo e dall'iniquità sociale, politica, religiosa; non esiste praticamente un luogo al mondo in cui non vi sia una pesante cappa d'ingiustizia, più o meno sottile, di natura più o meno umana. Se in gioventù mi accorgevo di rado della crudeltà in cui versavano i vari sistemi mondiali (sociale, politico, religioso, ecc.), ora non potrei più sottrarmi alla spinta interiore che m'induce a parlarne. Vorrei contribuire come posso al rinnovamento del pensiero umano, al fine di perseguire e raggiungere finalmente un maggior livello evolutivo, davvero degno di tal nome, che sia propizio all'umanità, aiutandola a superare l'ostacolo di un superbo eccesso di conoscenze tecniche, non supportato da appropriata gentilezza d'animo e bontà d'intenti. Quando la scienza e la tecnologia diventano l'unico obiettivo possibile, significa che l'essere umano ha perso di vista l'essenziale, la propria meravigliosa individualità come essere intelligente ed eterno, a prescindere dalla materia in cui temporaneamente dimora. E i guasti prodotti da questa regressione del pensiero sono sotto gli occhi di tutti, se non nella teoria delle idee e delle dottrine, nei fatti che ne conseguono.
Amo pensare che la filosofia e una sincera teosofia (amore per il Divino) possano ancora e sempre, di là da sterili dibattiti intellettuali, condurre per mano gli esseri umani a riscoprire la parte più meravigliosa e profonda di sé stessi, quella parte intoccabile e preziosa che chiamiamo Anima e che, strato dopo strato, in un sempre più lieve progresso di energie, racchiude la nostra scintilla divina, l'origine e la causa stessa della nostra esistenza, lo Spirito. Sebbene anch'io non faccia altro che tentare, come molti altri, di giungere alla vetta della ritrovata consapevolezza di Chi io sia realmente, cercando e lottando in ogni giorno della mia vita, posso comunque porre qui le riflessioni e i pensieri che si sono generati al mattino, dopo le notturne ore trascorse in astrale, o dopo un incontro che mi ha pur insegnato qualche cosa. Spero bene che tale esercizio possa giungere utile a qualcuno fra voi, che offra consolazione, un brivido di speranza, un sospiro di sollievo. Se a qualcuno tali articoli non piaceranno, non importa! A costoro dirò: non erano destinati a voi.
Non mi aspetto commenti, riconoscimenti o critiche, non scrivo qui per fama, vanagloria, solitudine o bisogno di espormi. Queste pagine sono servite a me per fissare nella mente e nel cuore ciò che andavo apprendendo e dunque spero che possano servire per dare sollievo anche a chi le leggerà. Dopotutto, non è forse questo lo scopo finale per cui un insegnante o uno scrittore lavorano?
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