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Anche se per moltissime persone inizia a sembrare ovvio, è innegabile che la moderna esopolitica tende a “snobbare” il concetto di comunicazione con entità non terrestri; il concetto inteso come scambio d'informazioni a un livello d'ordine superiore, sia esso verbale, ideografico o mentale, è inteso da molti studiosi come qualcosa di ridicolo o perlomeno di fantasioso, assolutamente non pertinente all'idea che certa parte dell'ambiente scientifico si è fatta (e intende imporre a tutti) dello spazio e delle sue molteplici realtà. Pertanto, la prospettiva che i cosiddetti alieni si mettano a parlare coi terrestri, come i personaggi di Star Trek o di Spazio 1999, in un fluente inglese doppiato in altre lingue, apparirebbe effettivamente bislacca.
Senonché, non bisognerebbe dimenticare che vi sono molti “indizi”, testimoniati proprio da quelle cronache contattistiche che alcuni vorrebbero mettere tuttora in discussione, i quali proverebbero come alcune razze abbiano ormai sviluppato un sistema tecnologico vòlto al fine d'apprendere una lingua terrestre in pochi giorni o, addirittura, in poche ore. È evidente, infatti, che un evoluto sistema di apprendimento prescinde dalle difficoltà a cui va incontro un individuo terrestre in termini di capacità cognitive, memoria e abilità sintattica. Evidentemente, molti nostri “vicini di casa” hanno bypassato il problema e riescono a dialogare verbalmente con un americano, un russo o un italiano senza grandi difficoltà, pur senza considerare quegli alieni che si sono insediati o incarnati più o meno stabilmente sul nostro pianeta.
Ho letto molte fonti al riguardo: se alcune serafiche persone cercano di comunicare inviando direttamente i loro pensieri alla mente dell'interlocutore per via telepatica (è il caso di particolari conversazioni fra Giorgio Dibitonto e Raffaele, ad esempio, o dell'altrettanto italiano Eugenio Siragusa con i suoi interlocutori cosmici), è pur vero che questi ed altri contattisti hanno sperimentato amabili conversazioni basate sull'apparato vocale.
Tuttavia, lo stesso George Adamski, capostipite del moderno contattismo e aspramente bistrattato da certa ufologia razionalista, già nel lontano 1958 si era reso conto dell'abilità, propria dei nostri amici galattici, nell'ovviare al non risibile inconveniente della nostra babele di lingue terrestri. Nei suoi libri si evince chiaramente come si trovasse coinvolto in convegni ben predisposti, durante alcuni dei quali si ritrovava a chiacchierare amabilmente in pubblico con i visitatori extramondo, magari in un bar o per la strada. Egli stesso ne era mirabilmente colpito e lusingato. E altrettanto accadeva al nostro Giorgio Dibitonto, impegnato sullo stesso fronte, in quel di Genova, con l'amabilissimo Ramu già conosciuto da Adamski in California.
A ben vedere, non si può certo presumere che qualsiasi razza extraterrestre della galassia o dell'intero universo possa o debba necessariamente intendere i molteplici e variegati idiomi del nostro piccolo pianeta. Ecco perché il dialogo con tali entità o persone viene spesso condotto in un bizzarro silenzio, nel riserbo della mente di ciascun interlocutore.
Se si ritiene che tutto ciò sia assurdo, un fenomeno fantastico ed impossibile in sé, padroni di pensarlo! Tuttavia, è bene ricordare che anche l'umanità possiede in germe questa e molte altre facoltà intellettive; fenomeni comuni come l'intuizione, la premonizione di piccoli o grandi accadimenti, la sovrapposizione di idee e di pensieri comuni (...“Ah, stavo per dirlo io!”, oppure “me lo sentivo che sarebbe successo!”, o anche “stavo giusto per telefonarti io”) sono già chiari indizi dell'attitudine umana verso tali facoltà mentali. Esistono ampi studi scientifici in merito al Campo Collettivo del pensiero umano, sulla base dei quali si è ormai determinato quanto le singole menti di un gruppo di persone tendano a collegarsi l'un l'altra, scambiando informazioni sul piano subliminale e persino in modo inconscio. Così, d'altra parte, non si dovrebbe dimenticare che moltissime persone meditative, santi, yogi, guru e guide spirituali hanno spesso ben sviluppato la capacità di “guardare oltre” la fisicità dell'uomo e di percepirne energie sottili come l'aura e i pensieri stessi; sono in grado pure d'inviare la loro propria energia purificatrice o curativa, al fine di modificare e reindirizzare gli squilibri del loro interlocutore; e spesso lo fanno senza pronunciare una sola parola!
Ritenere che tutto ciò sia falsità e mistificazione, alla luce della trasformazione globale dell'umanità che è tuttora in atto, a mio parere non è un segno di pragmatismo o di prudenza quanto, piuttosto, una triste deriva dello scientismo e del razionalismo imposti alle masse in vario modo, deriva che caratterizza i nostri tempi tormentati dai dubbi e dal disorientamento culturale ed etico.
Ma qual è la conseguenza di tanti dialoghi, svolti verbalmente o sul piano mentale? Il punto sta tutto qui: nei messaggi che questi amici galattici e cosmici ci donano. Poiché siamo dotati del sacrosanto libero arbitrio, è nostra facoltà di valutare tali messaggi, sottoporli a critica e pure di respingerli; oppure di accoglierli come un dono proficuo per la nostra conoscenza ed evoluzione, come ci conviene.
Sono moltissimi, ormai, i contatti di questo tipo fra umani e messaggeri extraterrestri. Soltanto nel nostro Paese se ne contano a decine, senza poi voler considerare tutto quel fenomeno di contattismo di massa che coinvolge persone comuni ed “insospettabili”. Tuttavia, poiché di tanti contattisti non si conoscono esattamente finalità e moventi, cercherò qui di attenermi a quelli che conosco o di cui ho letto esaurientemente. Sono evidenziati nella tabella sottostante. Il primo link, relativo ai messaggi del sito
Du Ciel à la Terre, vi porterà alle pagine che ho dedicato ad esso per la
traduzione dei messaggi stessi in italiano. In quelle pagine, dunque, troverete il collegamento diretto al sito di Monique Mathieu, la contattista che l'ha ispirato.
Siete quindi liberi di formarvi un'opinione personale, senza necessariamente dar credito a questa o quella “eminenza grigia”, di solito mediatica, che invita a diffidare globalmente di tutto e di tutti. Aggiungo solo che alcuni di questi messaggi hanno dato alla sottoscritta un enorme sollievo e una spinta di carattere evolutivo in momenti cruciali della vita, quando, al pari di tante altre persone, ero davvero in crisi e avevo necessità di trovare speranza e amore intorno a me. Quelle parole, scolpite nel mio animo, hanno di certo aperto la strada al grande cambiamento che poi volli affrontare, allargando i miei orizzonti, aprendo la mente e iniziando finalmente a... respirare! Se vi pare poco...
Buona lettura e grazie per la visita!